mercoledì 1 giugno 2016

La regola del gioco, Jean Renoir, 1939

1 Giugno 2016  
al Cine-teatro Adriatico
alle ore 21.30 

regia di Jean Renoir, 1939. 


“La règle du jeu”, ventiquattresimo film del grande maestro Jean Renoir (Paris 1894 – Beverly Hills 1979; Oscar alla carriera nel 1975) esce in sala a Parigi nel 1939.Film corale, è ambientato durante una battuta di caccia alla volpe in un castello nel cuore della Francia, cui sono invitati nobili ed esponenti dell’alta borghesia. Le loro ambigue storie personali s’intrecciano con quelle dei domestici presenti. Tutti i personaggi sono accomunati dalle stesse passioni e pulsioni, che finiscono per sfociare in un omicidio. Ma la “regola del gioco” sociale finisce per prevalere, imponendo la ricomposizione delle pulsioni e la rimozione dell’accaduto, da tutti ipocritamente qualificato come “incidente”.Il film “E’ una rara alleanza di satira, “vaudeville” e di tragedia” (Claude Beylie – “I capolavori del cinema”). Ispirato ai classici della commedia francese ed in particolare a Beaumarchais, in cui spesso i servi incarnano gli stessi vizi e difetti dei padroni, il film è perfetta metafora della società del tempo e di quella profonda instabilità che si tradurrà di lì a poco nella tragedia della guerra. Stilisticamente, “La règle du jeu” segna il compimento della ricerca renoiriana sulla continuità dello spazio e del tempo,  già in atto nei film precedenti.  È forse il film cui più esplicitamente si ispireranno Roberto Rossellini, il neo-realismo italiano ed i cineasti della “Nouvelle Vague” nell’evoluzione stilistica a loro propria. [Christine Nerbonne – 17 maggio 2016 – Parigi]



Jean Renoir è nato a Parigi nel quartiere di Montmartre  il 15 settembre 1894 ed è deceduto a Beverly Hills  il 12 febbraio 1979. Figlio del grande pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir è stato regista, sceneggiatore e scrittore. La sua carriera cinematografica si svolge per oltre mezzo secolo con ben 38 film, passando dal cinema muto al cinema sonoro in bianco e nero, per terminare nel 1979 con “Le crime de l’Anglais”. Maestro del Realismo poetico francese si mise in luce con il film “La Cagna”. Il suo cinema doveva raccontare o meglio dipingere la società del suo tempo. Franco Lorusso dice di Jean Renoir: “Ogni fotogramma dei suoi film è un capolavoro; come se per ogni scena dipingesse un quadro”. Tutti i suoi film sono opere d’arte, ne ricordiamo solo alcuni: Boudu salvato dalle acque, Il delitto del Signor Lange,  Toni, Verso la vita, La grande illusione, L’angelo del male, La regola del gioco, da molti considerato il suo capolavoro. Tra i suoi più stretti collaboratori si ricordano:  Jaques Prevert, Henri CartierBresson,  Jacque Blin, Jean Gabin, Charlie Chaplin, Pualette Goddard, Anna Magnani,  Ingrid Bergman, Luchino Visconti.

ALBERTO

5 commenti:

  1. Da Camera Cromatica: Visioni e divagazioni in poltrona.
    Visto il film di Renoir. Viste pure le stelle inaspettate della pellicola 'La Règle du jeu': dal fugace Cartier-Bresson come domestico, a Renoir stesso come Octave; una Coco Chanel come costumista (étoil poliedrica); Desormières musicalmente non si spreca. E poi tanta, tanta Francia. Impressionismo, naturalismo estetico, borghesia ed aristocrazia frivole e fatue, entrambe annoiate. I veri sceneggiatori di Renoir sono i connazionali ottocenteschi: Zola, Flaubert; su tutti svetta Maupassant (musa imprescindibile).
    Renoir arriva, come il cinema, tardi sui fatti (l'arte non anticipa i tempi, casomai li svela rendendoli suggestivi, nel miglior dei casi li trascende e trasfigura la vita).
    Forse strumentale il simbolismo appioppato alla pellicola come preannuncio della catastrofe imminente. Magnificamente un film che si è fatto capolavoro mentre lo si faceva, secondo quello che dettava la circostanaza, per istinto. Il male che serpeggia è palese, vicende all'interno di un maialaio in quanto 'storia' dell'uomo, corrompendo ogni aspetto dell'esistenza, senza distinzioni tra altezze e bassezze. Ma la regola del gioco, spietatissima, rimette tutto in ordine, tutti al loro posto. Si ricomincia, 'prosequitur fabulam'.

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  2. Ieri la visione di questo film mi è piaciuta tantissimo e mi ha arricchito. Invito tutti a non perdere nessuno degli appuntamenti del mercoledì sera con film di spessore che hanno fatto la storia del cinema. Nicola D'Altilia

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  3. Maria Grazia Cortellino
    Che Cinema!!!Potrebbe sembrare una battuta ironica, in realtà è una soprersa, il piacere di gustare una pellicola in bianco e nero e trovarla estremamente contemporanea, questo perché l'arte, la vera arte non finisce mai di parlare.Grazie della serata!

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  4. Durante la proiezione del film “Le regole del gioco” di Renoir, precisamente durante la pausa dei cornetti caldi (che buoni!), ho sentito qualcuno che palesava “meno entusiasmo” rispetto al film in proiezione. A me è piaciuto tanto, molto più delle mie stesse aspettative.
    È anche vero che gli amici con “meno entusiasmo” sono dei burloni e la loro critica potrebbe rientrare in quell’abitudine di rendere tutto un po’ più allegro attraverso gli scherzi, e quindi la loro critica potrebbe essere nient’altro che uno scherzo. Ma se la loro critica fosse espressa seriamente, penso che il motivo per cui giungono alla loro conclusione sia dovuto all’approccio sbagliato: pensare di doversi recare a vedere un film storico del 1939, alle ore 21:30, nel bel pieno della settimana, fa muovere il tutto col piede sbagliato in direzione del pregiudizio su quanto noioso potrebbe rivelarsi e su quale sacrificio toccherebbe affrontare. Questo pregiudizio condiziona tutta la visione del film, fuorviando.
    Io personalmente ho mosso il piede giusto godendone e ritengo che la quasi totalità degli spettatori abbia fatto lo stesso, ossia ho pensato prima della visione: quale cosa ha reso così importante e famoso un film del genere portandolo fino ai giorni nostri ? Questa curiosità (questo approccio) mi ha reso un attento investigatore su ogni immagine e dialogo del film. Il risultato finale e che mi sono arricchito e non vedo l’ora che arrivi il prossimo mercoledì per aumentare tale ricchezza. Nicola D'Altilia

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  5. Grazie per l'opportunità che ci avete dato!
    Il film di ieri sera è stato carinissimo! Proprio di altri tempi e pieno di incredibile attualità! Da che mondo è mondo, nulla è cambiato!
    Questo ci deve far pensare!
    Ma sarà argomento di altra conversazione!
    Volevo farti notare che, a mio modesto parere, sarebbe stato più efficace un'introduzione più positiva ed entusiasta per cogliere ulteriori consensi futuri!
    Le lamentazioni sono della Bibbia!
    La gente non ama chi si lamenta!
    E se osserviamo bene, 120 abbonamenti sono un ottimo risultato, se consideriamo che a Vieste non c'è cultura per il cinema ed il teatro!
    Bisogna attendere che il seme germogli!
    Comunque, se capita e se ti fa piacere, ne riparliamo di persona!
    Non prenderlo come un rimprovero o una critica negativa! Vuole essere solo uno stimolo a fare meglio con entusiasmo, con il sorriso!
    Si attirano più api con una goccia di miele che con un litro d'aceto! Concordi?
    Proposta per i film che gradirei vedere e che credo possano essere degli ottimi film anche per i giovani: film motivazionali!
    Uno è in programmazione dal 16 giugno "Pelé"!
    Un altro potrebbe essere "Billy Eliot"!
    Un altro "Peaceful Warrior il guerriero "
    È così via!
    Grazie per l'attenzione!
    A presto e complimenti per l'iniziativa!
    Ciao

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