VACANZE ROMANE, mercoledì 15 Giugno, ore 21.30, terzo appuntamento
per la Rassegna Cinematografica "Il Grande Cinema" al Cineteatro
Adriatico.
Ho visto il film “Vacanze Romane” 4 o 5 volte, e ne
rimango incantato ogni volta. Si tratta di una specie di “fiaba” per
adulti, uscito nel 1953 subito dopo la rinascita del secondo dopoguerra.
Tuttavia la bravura degli attori, e specialmente della deliziosa Audrey
Hepburn, lo rende del tutto credibile e godibile, anche in tempi
odierni, più evoluti e scettici. Ho visitato Roma per la prima volta nel
novembre 1976, durante una settimana di vacanza dal mio programma di
studio come studente Americano di scambio in Germania. Ero rimasto
affascinato dalla zona attorno a Piazza Venezia e Via del Corso, dove
avevo comperato il mio primo abito completo da adulto. Le
sceneggiature incantevoli di Piazza di Spagna, di via Margutta, dove
vive “Joe Bradley” e dove porta “Anna” a smaltire la presunta
“sbornia”, la scena davanti alla Bocca della Verità, dove vado sempre a
mettere la mano titubante ogni volta che sono a Roma, sembrano le parti
perfette di una fiaba, più che luoghi quotidiani di vita per i cittadini
romani. La trama del film è naif, ma ti avvolge e ti rende complice,
anche a tua insaputa. La principessa Anna, di un paese sconosciuto, è in
visita ufficiale a Roma per una rappresentanza di dubbia utilità. Solo
la bravura della Hepburn può far apparire il suo desiderio di libertà,
da noiosi impegni ufficiali, sincero ed autentico. La Hepburn ha vinto
un Oscar per questo film, assolutamente meritato e l’America ed il
mondo si sono innamorati di lei all’istante. Anch’io fra i tanti. [Nick
Sarad – 19 maggio 2016 – New York]
William
Wyler, il regista di Vacanze Romane, è nato il 1° luglio 1902 da
famiglia tedesca a Mulhouse, prima che questa ritornasse alla Francia
nel 1918, con il nome originario Wilhelm Weiller. Naturalizzato
americano è deceduto a Los Angeles il 27 luglio 1981. 12 nominations e
quattro premi Oscar vinti nella sua lunga carriera. L’opera di maggior
successo è Ben Hur (1959) a cui vengono assegnate ben 11 statuette. Fu
la madre Melanie a introdurlo nel mondo del cinema, presentandolo al
cugino Carl Laemmle, fondatore degli Universal Studios. Già prima della
seconda guerra mondiale girò film di grande successo: Gli Eroi del
deserto, La Strada sbarrata, La Voce della Tempesta. Durante la guerra
con il grado di maggiore dell’aviazione americana è impegnato come
regista sul fronte. Dei suoi documentari resterà memorabile “Il
bombardamento di Battipaglia”, che polverizzò la città e fece numerose
vittime. Nel 1946 si rivede sul grande schermo con “I migliori anni
della nostra vita”. Seguono tanti altri successi tra cui “Vacanze
Romane” che incassò nel mondo 12.000.000 di dollari e rese famosa
Haudrey Hepburn. Si racconta che durante le riprese Wyler ascoltava con
attenzione i commenti che arrivavano dal pubblico della strada che
assisteva alle riprese: Buona questa! No, è da rifare! E lui faceva
tesoro dei suggerimenti.
Dopo la lezione del neorealismo, Roma aveva bisogno di riscoprire la sua dimensione mitica e fiabesca, anticipando la dimensione gioiosa della Dolce Vita.
RispondiElimina"Città aperta" da ormai un decennio, popolata da "ladri di biciclette" e da fotografi d'assalto (i futuri paparazzi), la capitale italiana viene esplorata da William Wyler in tutta la sua caotica vitalità senza stereotipi né forzature.
La Roma del folklore popolare e dell'incanto romantico convivono in una fiaba dolceamara, che rilegge Cenerentola in chiave moderna.
Anna R.