CINENOTIZIARIO
GLIA AMICI DEL CINEMA ADRIATICO
22.06.2016 ORE 21.30
AMARCORD
– regia di Federico Fellini, 1973
AMARCORD
in dialetto romagnolo vuol dire “MI RICORDO” (A
M’ ARCORD ). E’ il regista Fellini che ricorda gli anni della sua
fanciullezza (anni ’30) al suo paese Rimini. Con la nostalgia negli
occhi rivede le parate fasciste, la scuola (con l’insegnante
prosperosa che stuzzica i primi pensieri dei ragazzi), la ragazza
“che va con tutti”, la prostituta sentimentale, la visita
dell’Emiro dalle cento mogli, il passaggio della Mille Miglia, il
paese intero che in mare, sotto la luna, attende il “REX”.
E’
una Rimini di altri tempi che non esiste più, che Fellini “invita”
ad identificare con la città natale di ognuno di noi, che nel tempo
è cambiata e non esiste più. E’ l’esaltazione di fatti minimi
che vengono portati agli onori della cronaca perché al bar tutti ne
parlano, è l’esaltazione di uomini minimi che allo stesso tempo
vengono riconosciuti personaggi di alto rango perché al bar tutti ne
parlano, di donne minime perché sono sulla bocca di tutti. E restano
nel ricordo di tutti quelli che hanno vissuto quei tempi. Per Fellini
ogni paese ha il suo AMARCORD, con la sua Gradisca, la sua
Tabaccaia e il Bab de mi bab. Bisogna solo riscoprirli nella memoria
per ricordarli.
Per
molti versi questo film è legato a Vieste e al Gargano. Per
Ferruccio Castronuovo aiuto regista di Fellini, originario di Vico
del Gargano, per Nino Rota autore delle musiche, Direttore al
Conservatorio di Bari e più volte a Vieste a Piazzetta Petrone, per
Tonino Guerra scrittore, scenografo e amico del cuore di Fellini,
innamorato di Vieste in cui per diversi anni ha avuto una casa che da
Largo S. Pietro si affacciava sulla Ripa.
Amarcord
ha vinto l’Oscar nel 1975 come miglior film straniero ed è
inserito nella lista dei 100 film italiani di sempre.
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